Brynjar Karl Birgisson ora ha 16 anni, soffre di un disturbo dello spettro autistico e ha realizzato il modello del Titanic più grande del mondo, utilizzando solamente i mattoncini Lego. Il ragazzo islandese, che ha cominciato questa sua avventura quando aveva 10 anni, è riuscito a far esporre la sua impresa all’interno dek Titanic Museum Attraction di Pigeon Forge, nel Tennessee, negli Stati Uniti.
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All’inizio, il piccolo utilizzò ben 56 mila pezzi di Lego per realizzare la propria replica del Titanic che misura 8 metri di lunghezza e 1,5 metri di altezza. “Dopo che si è rotta la parte frontale, abbiamo dovuto comprare altri mattoncini. Ne ho utilizzati 65 mila in totale“, ha affermato Brynjar Karl durante un’intervista con la CNN.
Il ragazzo dice di essere un grande appassionato di questi coloratissimi giochi da quando aveva 5 anni. L’azienda Lego, per fortuna, è riuscita a fare un po’ di sconto sull’acquisto dei pezzi perché il ragazzo potesse raggiungere il proprio obiettivo. Oltre ai Lego, gli sono serviti anche 120 tubetti di colla.
Il super modello del Titanic è già stato esposto in diversi musei in Islanda, in Svezia, in Norvegia e in Germania e ora, fino a dicembre del 2019 sarà esposta nel museo del Tennesse. Il ragazzo ha potuto assistere anche all’inaugurazione, ma non era la prima volta che viaggiava negli Stati Uniti, poiché ci era già stato per raccontare la sua storia ad altri ragazzi con il suo stesso problema.
Brynjar ha spiegato che il processo di costruzione del Titanic lo ha aiutato molto ad aumentare la propria autostima: “Quando ho cominciato il progetto, non riuscivo quasi a parlare con gli altri, mentre ora riesco anche a stare su un palcoscenico e a rilasciare interviste. Mi ha donato molta fiducia“, ha raccontato.
“Quando ho cominciato il processo di costruzione avevo un insegnante di sostegno che mi seguiva costantemente, però oggi riesco a studiare senza nessun appoggio. I miei voti sono migliorati e i miei compagni di classe mi considerano come un compagno di classe. Ho avuto l’opportunità di viaggiare, di esplorare e di conoscere persone meravigliose“, ha aggiunto.
“Questa esperienza mi ha aiutato molto con il mio autismo. Ma, nonostante continui ad esserlo e sempre lo sarò, sono stato educato per essere il più normale possibile, qualunque cosa significhi essere normale“, ha dichiarato il ragazzo al The Guardian.
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