13 storie di persone che potevano sembrare spaventose, ma che, alla fine, hanno fatto ridere tutti quanti a crepapelle

A volte le persone possono vivere delle esperienze insolite che, in un primo istante, potrebbero sembrare davvero spaventose ed inquietanti e questo, solitamente, può capitare quando l’immaginazione e la fantasia iniziano a correre un po’ troppo velocemente.

Tuttavia, nel momento in cui si inizia realmente a ragionare su ciò che sta accadendo, è molto più semplice trovare una spiegazione logica e razionale, proprio come è accaduto alle seguenti persone che hanno voluto raccontare le loro avventure “tragicomiche” sul web.

1#

Una notte, quando aveva 3 anni, mia figlia si svegliò arrabbiata dicendo: ‘Non scherzare con me, perché mio marito è un avvocato!’. Il giorno dopo le chiesi cosa fosse un avvocato e lei non ne aveva idea. Ancora oggi non so dove possa aver sentito quelle parole“. Facebook/Andreia Cristina

2#

Una sera andai al supermercato da sola e lasciai la mia macchina nera davanti all’ingresso. Comprai velocemente quello che mi serviva e tornai alla macchina. Aprii la portiera posteriore, misi dentro le borse, aprii la portiera anteriore e vidi un adolescente seduto sul sedile del passeggero con i piedi sul cruscotto. Mi spaventai e dissi: ‘Hey! Che fai qui?’. Mi fissò senza muoversi. Senza rendermene conto, feci un passo indietro e capii che quella non era la mia macchina. La mia era parcheggiata accanto, davanti al supermercato. Mi allontanai velocemente e il proprietario dell’altra auto, che nel frattempo era uscito dal supermercato ed aveva visto tutta la scena, mi urlò: ‘Hey! Le tue borse!’“. Facebook/Bruna Carolina

3#

Una volta stavo riordinando le pentole ed i contenitori in cucina, ma quando li misi nell’angolo della credenza, uno di loro si spostò di lato. Pensai che potesse essercene un altro piccolo dietro, così lo misi in un altro posto, ma il contenitore si mosse di nuovo e mi spaventai a morte. Ad un certo punto, mi feci coraggio, afferrai il contenitore e in quell’istante scoprii che c’era un mio capello incastrato nel coperchio; per questo si muoveva quando mi muovevo io“. Facebook/Patty Léo

4#

Quando ero piccola mia madre mi portò alla veglia funebre di una sua amica. Rimasi ferma in un angolo ad aspettarla e, proprio in quel momento, una donna venne da me e iniziò a parlarmi. Mi disse che da bambina aveva paura dei funerali, ma ora non sentiva più niente. Disse solo quelle parole e se ne andò. Dopo poco, mia madre mi chiamò per andarcene e mentre ci stavamo dirigendo verso l’uscita guardai nella bara. La donna che mi aveva parlato pochi minuti prima era la stessa che era lì, nella bara. Lasciai quel posto terrorizzata e da quel giorno non andai mai più a una veglia. Quella scena non si è mai cancellata dalla mia mente, fino a un anno fa, quando ho scoperto che la donna deceduta aveva una sorella gemella“. Facebook/Daise Oliveira

5#

Il mio bambino di 3 anni stava giocando con i suoi giocattoli e bisbigliava come se stesse parlando sottovoce con qualcuno. Così gli chiesi: ‘Cosa stai facendo? Perché parli così piano?’. Lui mi rispose che stava giocando con Sebastiano ed io dissi ad alta voce: ‘Aaaah! Ora puoi andare a casa tua, Sebastiano. Se un bambino solo dà tanto lavoro, immagina due!’. Da quel momento Sebastiano non è mai più apparso in casa nostra“. Facebook/Liliane Gandin

6#

Una notte ero sdraiata a letto, quasi addormentata, quando, ad un certo punto, ho sentito qualcosa di molto morbido e delicato che si aggrovigliava tra i miei capelli. Con il cuore che mi batteva forte, ho trovato il coraggio, mi sono toccata la testa e ho sentito qualcosa di caldo e peloso. Mi sono rifatta coraggio, mi sono seduta sul letto e ho acceso la luce. Era un gattino sconosciuto che cercava di arrampicarsi sul mio cuscino. Era riuscito ad entrare dalla finestra sopra il lavello che era rimasta aperta. In seguito l’ho fatto uscire e sono tornata a dormire“. Facebook/Rosenir Leão

7#

Quando mio figlio iniziò a camminare, mi disse che c’erano degli omini sotto il letto nella stanza degli ospiti. Ero terrorizzata, ma gli dissi che non c’era niente. Così lui mi prese per mano e mi portò nella stanza per mostrarmi gli omini. Era la collezione di action figure di eroi dei fumetti di mio marito, li conservava in una scatola sotto quel letto“. Facebook/Renata Canto De Oliveira Orleans

8#

Un giorno, un mio amico decise di impostare la sveglia del cellulare per svegliarsi alle 5 del mattino. Il suono che aveva scelto era il verso di un animale selvatico. Quando suonò all’ora stabilita, lui trascorse alcuni secondi nel panico più totale, finché non si ricordò di aver impostato la sveglia“. Facebook/Marcilia Mendonça

9#

Quando mio figlio aveva 2 anni aveva difficoltà a dormire. Una notte, poiché la sua stanza era molto buia, lo lasciai dormire nel mio letto. Iniziò a parlare e improvvisamente mi chiese: ‘Mamma, lo sapevi che ho gli occhi azzurri? Se li guardi ora, vedrai che sono ancora un po’ blu’. Gli dissi di chiudere subito gli occhi affinché potesse addormentarsi. I miei erano già ben chiusi, perché avevo paura di vedere se i suoi fossero davvero di quel colore“. Facebook/Sylvia Faillace

10#

Regalammo una bambola a nostra figlia e lei la dimenticò sul nostro letto. Di notte ci svegliammo con una musichetta spaventosa e mio marito, che è molto coraggioso, iniziò ad urlare e mi saltò letteralmente in braccio. Poi si calmò quando scoprimmo che era solo la nuova bambola che cantava“. Facebook/Fernanda Luara

11#

Mio nipote aveva un amico immaginario di nome Bill. Non so da dove avesse preso quel nome, perché aveva solo 2 anni. Quando meno ce lo aspettavamo, esclamava: ‘Guarda, c’è Bill!’. Ora ha 21 anni e dice che era una papera”. Facebook/Lilia Charotta

12#

Mia figlia parlava sempre di un certo Leo. Una volta stavo per sedermi a tavola e lei mi disse: ‘Papà, stai per schiacciare Leo!’. Lei adorava andare al mercato e lui era sempre insieme a noi. Un giorno iniziai a dirle: ‘Tesoro, non possiamo andare in tre in moto al mercato, se vuoi puoi restare qui con Leo’. A poco a poco, Leo iniziò a scomparire“. Facebook/Moisés Sanches Marques

13#

Mia figlia aveva 5 anni quando rimasi incinta del mio secondo figlio. Un giorno mi disse: ‘È un maschio e si chiama Pietro’. Il giorno dell’ecografia mi confermarono che si trattava di un maschio e lei esclamò: ‘Lo sapevo già! Deve chiamarsi Pietro, altrimenti non ti obbedirà!’. Risultato: Guglielmo è diventato Pietro Guglielmo“. Facebook/Valéria Borges

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