Niente più panchine in piazza, la decisione del sindaco salentino per porre fine agli assembramenti

Il Sindaco del comune di Sannicola, nel Salento, ha dovuto ricorrere alle maniere forti per evitare gli assembramenti nelle piazze della città. Ogni giorno, i cittadini del paese trovano qualsivoglia scusa per uscire fuori casa, noncuranti delle regole da rispettare e delle centinaia di denunce penali già fatte delle forze dell’ordine.

La battaglia, quindi, è tra il Sindaco e una parte di cittadini che tutt’ora non sono ancora riusciti a capire la gravità della situazione. Per questo, primo cittadino ha deciso di agire con le maniere forti ed ha incaricato alcuni operai dell’amministrazione comunale di smontare tutti gli schienali e le sedute delle panchine di Piazza della Repubblica, in modo che le persone non trovino più motivi per restare fuori casa, oltre alle concessioni dettate dal decreto del Presidente del Consiglio.

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I cittadini del comune, dunque, non possono più scambiare quattro chiacchiere all’aperto come hanno sempre fatto prima dell’avvento dell’emergenza da coronavirus, perchè questo tipo di comportamento potrebbe mettere in serio pericolo la salute di tutti. Perdipiù, il Sindaco ha ordinato la chiusura del lungomare e del Parco di Porto Selvaggio, per impedire qualsiasi picnic o passeggiate fuorilegge.

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Inoltre, dalla pagina Facebook del Comune si legge anche che “La mancata osservanza degli obblighi comporterà le conseguenze sanzionatorie come per legge (art. 650 c.p.)“. In pratica, i cittadini potrebbero incorrere all’arresto fino a 3 mesi e un’ammenda di 206 euro.

A vantaggio dell’ordinanza comunale, i social network non smettono di diffondere messaggi di conforto e solidarietà come l’Inno di Mameli per far comprendere a tutti che se rimaniamo uniti, seppur stando lontani nelle nostre case, riusciremo a sconfigerre il virus.

Purtroppo, in tempi così duri come quelli che stiamo vivendo, un piccolo sacrificio oggi potrebbe essere determinante per ritrovare il benessere e la tranquillità domani.

Continuiamo a seguire le regole senza obbligare i comuni o le forze dell’ordine ad intervenire, poiché, ora, ci sono cose molto più importanti di cui si devono occupare, senza dover pensare anche a chi non sa rispettare le ordinanze fatte per il bene di tutti.

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