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Sotto i nostri piedi si estende un mondo silenzioso ma denso di vita, un intreccio di connessioni invisibili che potrebbe sembrare uscito da un romanzo di fantascienza. È la rete sotterranea dei funghi, chiamata micelio, un autentico sistema di comunicazione naturale. Questi organismi, spesso considerati marginali, sono in realtà i veri maestri lenti della natura: crescono e operano con calma, lontani dalla frenesia del nostro tempo, ma possiedono una straordinaria capacità di trasmettere informazioni, sostanze nutritive e persino segnali di allarme tra piante distanti.
Il micelio è formato da sottilissimi filamenti, chiamati ife, che si ramificano nel suolo insinuandosi tra le radici. Immaginalo come un gigantesco filo telefonico biologico, invisibile a occhio nudo, capace di connettere alberi, arbusti ed erbe. Attraverso questa rete, una pianta può avvertire le altre della presenza di un attacco di insetti o di una malattia. Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che, quando una pianta viene danneggiata, invia segnali chimici attraverso il micelio, permettendo alle altre di attivare in anticipo le proprie difese.
La funzione comunicativa è solo una parte del misterioso sistema del micelio. Esso è anche un instancabile trasportatore di nutrienti. Se in un’area del bosco una pianta possiede un eccesso di zuccheri e in un’altra una pianta ha bisogno di energia, il micelio agisce da ponte e distribuisce le risorse, mantenendo l’equilibrio all’interno della comunità vegetale. Non è un’esagerazione definire questa rete un internet naturale: molti studiosi la chiamano Wood Wide Web, ossia il grande web del bosco.
Tutto questo è reso possibile dalla simbiosi tra funghi e piante, conosciuta come micorriza. Grazie a questo legame, le radici ricevono sali minerali che il fungo estrae dal suolo, mentre quest’ultimo ottiene zuccheri derivati dalla fotosintesi della pianta. Si tratta di uno scambio perfetto, che esiste da milioni di anni e che ha contribuito alla straordinaria biodiversità del nostro pianeta. Senza i funghi, le foreste non prospererebbero come oggi, poiché gran parte della distribuzione dei nutrienti avviene grazie a loro.
Un esempio sorprendente riguarda le dimensioni di queste reti. Nell’Oregon, negli Stati Uniti, è stato identificato un fungo del genere Armillaria che si estende su quasi 10 chilometri quadrati: è considerato uno degli organismi più grandi e longevi della Terra, con un’età stimata di oltre duemila anni.
Guardare i funghi con questa prospettiva li trasforma da semplici ingredienti di cucina o compagni di passeggiate nei boschi a veri e propri ingegneri della vita sul pianeta. La prossima volta che cammineremo sul terreno, possiamo immaginare sotto di noi un intricato mondo di antenne viventi che collegano e proteggono l’ecosistema, un segreto antico e straordinario che la natura custodisce da tempi immemorabili.
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