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Il misterioso senso dei funghi e come percepiscono il mondo attraverso le vibrazioni del suolo

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Quando pensiamo a vedere il mondo, immaginiamo occhi, luce e colori. Ma in natura esistono forme di percezione sorprendenti che non hanno nulla a che fare con la vista come la conosciamo. I funghi, ad esempio, non possiedono occhi né cervello, eppure interagiscono con l’ambiente in modi che sembrano usciti dalla fantascienza: riescono a percepire ciò che accade attorno a loro attraverso sottili vibrazioni del terreno.

I funghi non sono piante, e nemmeno semplici organismi passivi. Appartengono a un regno a sé, con un “corpo” invisibile alla maggior parte degli sguardi: il micelio. Questa rete di filamenti sottilissimi si sviluppa sotto terra o all’interno del legno, potendo estendersi anche per chilometri. Il micelio è il vero organismo, mentre ciò che chiamiamo comunemente “fungo” è solo il frutto: la parte riproduttiva visibile.

Questa rete sotterranea è dotata di una sensibilità straordinaria. Studi scientifici hanno dimostrato che il micelio può rilevare vibrazioni minime nel suolo: il passo di un insetto, il movimento di un lombrico, o addirittura le microscopiche variazioni provocate dalla crescita delle radici delle piante vicine. È come se i funghi possedessero un “tatto a distanza”, capace di esplorare e mappare l’ambiente senza occhi, orecchie o naso.

La percezione avviene grazie alla particolare struttura del micelio. Ogni filamento, chiamato ifa, è riempito di liquido e circondato da una parete elastica. Quando il terreno vibra o si comprime, questa struttura subisce microscopiche variazioni che possono generare segnali chimici ed elettrici trasmessi a tutta la rete. In pratica, il micelio funziona come una gigantesca antenna naturale, capace di trasformare le onde meccaniche in informazioni biologiche.

Questa capacità sensoriale è vitale per la sopravvivenza dei funghi: permette loro di orientare la crescita verso zone ricche di nutrienti o verso le radici di piante con cui instaurare relazioni simbiotiche. Alcune specie di funghi stabiliscono rapporti di reciproco scambio con le piante, fornendo acqua e minerali in cambio di zuccheri. Per riuscirci, devono individuare esattamente dove si trovano le radici, e in parte lo fanno grazie alle vibrazioni prodotte dalla loro attività.

Le ricerche più recenti hanno rivelato che nel micelio scorrono impulsi elettrici che ricordano, in modo primitivo, quelli del sistema nervoso degli animali. Alcuni scienziati ipotizzano che questi segnali possano costituire una forma di comunicazione interna, con le vibrazioni esterne capaci di influenzare il “dialogo” tra le varie parti della rete.

In un certo senso, i funghi vivono in un mondo sonoro, ma le loro orecchie sono nascoste sotto terra e sensibili a frequenze impercettibili per noi. Dove l’occhio umano vede soltanto radici, terriccio e pietre, per loro esiste un universo di segnali da interpretare.

Forse è proprio questo il loro fascino: ci mostrano come la vita possa sviluppare strategie percettive completamente diverse dalle nostre, trasformando il terreno in una tela vibrante su cui leggere la storia invisibile di ciò che li circonda.

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