Un bambino felice è rumoroso, irrequieto, allegro e indisciplinato

Un bambino ha bisogno di imparare, giocare e inventare, facendo appello al suo mondo immaginario per creare storie che porteranno gioia alla sua vita. Un bambino vive nel presente e non si preoccupa del giorno successivo. Vuole godersi ogni momento esprimendo i suoi sentimenti, a modo suo e non gli importa l’inconveniente che causa ai suoi genitori o a chi gli sta attorno.

Un nuovo fenomeno che è apparso e che preoccupa molti è la “fobia del bambino”. Questa scoperta è emersa sopratutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Esistono dei luoghi turistici che rifiutano la presenza di bambini in modo che gli ospiti non vengano disturbati dagli schiamazzi e dai pianti notturni dei bambini durante i momenti di relax in piscina, ad esempio. Lo stesso fenomeno si verifica in alcuni ristoranti, in modo che gli ospiti possano godere di un momento di pace e serenità durante i pasti.

Questo “divieto di bambini” ci spinge a pensare: abbiamo perso la nostra empatia, la nostra comprensione, la nostra compassione e il nostro amore per i bambini per arrivare a questo punto? Abbiamo dimenticato che noi stessi da piccoli eravamo rumorosi, chiassosi e “fastidiosi”, questo era il nostro modo di crescere, un bisogno vitale per il nostro equilibrio.

Molte mamme vengono definite “cattive madri” perché i loro figli sono rumorosi e troppo vivaci, vengono etichettate in questo modo e si pensa che non sappiano educare i propri figli, ma non è così. Ognuno ha il proprio carattere, ci sono bambini timidi e tranquilli e bambini vivaci e rumorosi.

Ogni bambino nasce con la propria personalità. Ci sono bambini agitati e altri più tranquilli, l’educazione dei genitori non è necessariamente la causa dell’agitazione del bambino. I bambini hanno il loro linguaggio per comunicare con coloro che li circondano e questo non è sempre per il piacere dei genitori che a volte si sentono sopraffatti. Di conseguenza, dobbiamo mostrare un minimo di empatia e compassione per quei genitori che fanno del loro meglio per educare i loro bambini.

Un bambino felice è un bambino che corre, grida e attira l’attenzione degli altri. Non è nato per essere un solitario, stanco e indifferente alla vita, non sarebbe un atteggiamento normale in questo caso.

Mettere pressione ad un bambino che grida o si esprime, equivarrebbe a inibire la sua capacità di conoscere, sperimentare ed essere felice.

Lascia che il bambino viva pienamente la sua infanzia

È necessario lasciare che il bambino si esprima e scopra le proprie capacità e soddisfi le sue curiosità di apprendimento, a condizione che sia sorvegliato e protetto dal pericolo, per mostrargli il bene e il male.

È importante lasciarlo giocare per ridurre la sua ansia, la tensione e liberare la sua creatività.

Limiti all’educazione del bambino

Secondo il professore Kim Payne, bisogna evitare di educare troppo i nostri figli, la scelta migliore è quella di incoraggiarli ad uscire, a respirare aria fresca e stare lontano dalla tecnologia che li monopolizza e distrugge il loro potenziale creativo. Dobbiamo lasciarli correre, gridare ed esprimere la loro gioia ma anche la loro rabbia. Avranno tutta la vita per stabilirsi e stare calmi senza disturbare.

marchibas / 123RF Archivio Fotografico
Impariamo ad essere più comprensivi con quei genitori che fanno sempre del loro meglio per educare i propri figli nonostante siano un po’ troppo vivaci ed anche con quei bambini che stanno solo aspettando di esprimere la loro innocenza.

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