Come siamo arrivati a questo? Quando andare a un matrimonio rappresenta una spesa indecente

Addio al nubilato o al celibato di tre giorni fuori città, festa pre-matrimonio, pranzo matrimoniale… Sono finiti i tempi in cui comprare il vestito era il più grande investimento.

Roma. Otto di mattina. Francesca guarda il proprio cellulare dopo tre quarti d’ora di nuoto. Nell’accendere il dispositivo si ritrova aggiunta in un nuovo gruppo di Whatsapp. Pranzo Ferrari, si tratta della chat dove la sua famiglia sta organizzando un pranzo per il giorno successivo al matrimonio di Marco, suo cugino. Il matrimonio, che verrà celebrato a 85 chilometri da Roma, obbliga questa pediatra di 40 anni a trascorrere una notte in un hotel della zona.

Dormirà lì con il marito e i due figli, questo rappresenta una spesa di circa 200 euro. Oltre a questa quantità di denaro, bisogna aggiungere il regalo (500 euro: 2 adulti e 2 bambini), l’addio al celibato al quale ha partecipato suo marito dopo aver pagato 150 euro e il pranzo di famiglia nel quale sono stati coinvolti. Perché la sua famiglia non ha programmato di incontrarsi al Burger King. I pranzi che organizza la famiglia Ferrari solitamente si aggirano intorno ai 40 euro a persona.

Nel vedere i messaggi su Whatsapp, Francesca risponde che lei non sarà presente ed esce dal gruppo senza aspettare risposte. “So che la mia famiglia avrà sicuramente da ridire, però mi sembra che questo pranzo, con tutte le spese che comporta solo andare al matrimonio, sia totalmente inutile”, spiega la donna. Anche sfuggendo al pranzo post matrimoniale, spenderà (tra hotel, addio al celibato e regalo) circa 850 euro per il matrimonio di suo cugino.

Nella teoria le cose sono molto più semplici che nella pratica: un esame di guida, parlare diverse lingue, farcire un tacchino… o essere invitati a un matrimonio. Un matrimonio dovrebbe essere un’esaltazione dell’amore. Una celebrazione allegra, un motivo di felicità per tutti i partecipanti. Pertanto, quando un familiare o un amico comunica che si sta per sposare, si pensa che chi riceve l’invito reagisca con gioia. In teoria.

Un altro esempio. Quest’anno, Giulio e Marina, di 34 e 32 anni, sono stati invitati a 5 matrimoni. Hanno ricevuto il primo e il secondo invito con entusiasmo. Il terzo con incredulità. Il quarto e il quinto con una sensazione di soffocamento difficile da nascondere ai futuri sposi. Se parteciperanno a tutti i matrimoni, non avranno abbastanza soldi per poter andare in vacanza.

La cosa peggiore non è la spesa per andare al matrimonio in sé. Il peggio sono gli impegni sociali ed economici in cui vieni spinto. “L’anno scorso non ho potuto partecipare all’addio al nubilato di una delle mie amiche perché avevo moltissimo lavoro, oltre al fatto che sarebbe stato per me un grande sforzo economico. È rimasta per mesi senza parlarmi. Non ha saputo o non ha voluto capire che anche se non avrei partecipato al suo addio al nubilato non significava che lei e il suo futuro matrimonio non mi interessavano”, confessa Marina.

La verità è che i matrimoni appaiono sempre più come dei festival. Il motivo è che attualmente i festeggiamenti possono durare anche diversi giorni e possono essere composti dal pre-matrimonio, dalla cerimonia e dalla successiva celebrazione, la quale, a volte, si prolunga fino al giorno successivo al matrimonio.

La maggior parte dei matrimoni conta tra i 100 e i 200 invitati. Tuttavia, essere scelti come ospiti di un matrimonio è diventato un onore sempre meno proporzionato alla stima che gli sposi hanno per l’ospite. Giorgio, un informatico di 43 anni, sa che, almeno in un’occasione, è stato invitato ad un matrimonio perché il ristorante in cui la coppia aveva deciso di celebrare il matrimonio richiedeva un numero minimo di ospiti.

L’anno scorso sono andato a un matrimonio di un collega. Mi ha sorpreso molto l’invito perché non c’erano dei grandi rapporti tra di noi. Pochi giorni dopo ho scoperto di essere stato aggiunto alla lista degli invitati perché avevano bisogno di raggiungere 150 ospiti. Altrimenti avrebbero comunque dovuto pagare 150 coperti“, spiega Giorgio.

Il caso di Mario, un impresario di 39 anni, è ancora più particolare perché da circa 3 anni vive in Ecuador e partecipare al matrimonio del suo migliore amico ha rappresentato per lui una spesa di quasi 1000 euro solo per il biglietto aereo. Mario si è chiesto per un’intera settimana se avrebbe dovuto partecipare o meno. Quando ha capito che non andare avrebbe potuto creare dei problemi nel suo rapporto di amicizia, non gli è rimasta altra soluzione che iniziare a tenere sotto controllo i voli e mangiare pasta al pomodoro per poter risparmiare. “Dissi al mio amico che non sapevo se sarei potuto andare e lui si arrabbiò moltissimo. Non fu in grado di capire la mia situazione. Per questo dovetti cercare di ridurre il più possibile le mie spese. Tra il volo, l’alloggio, spese varie per il matrimonio e per il regalo, ho sborsato quasi 2000 euro“, afferma Mario.

Non c’è da stupirsi se, dopo le spese e il tempo investito per essere un ospite esemplare, quest’uomo d’affari speri che i prossimi amici si sposeranno fuggendo in segreto e senza invitare nessuno. “Se mi vogliono bene, me lo devono dimostrare sposandosi di nascosto a Las Vegas, come fanno nei film”.

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