“Quando ho cominciato ad amarmi davvero”: la meravigliosa poesia di Charlie Chaplin che ti farà riflettere

Charlie Chaplin rimane tutt’ora uno dei personaggi più influenti del 20esimo secolo ed anche dopo la sua morte, la sua figura rimane ancora molto presente nel contesto contemporaneo. La sua filosofia di vita, espressa alla perfezione dai suoi ruoli negli innumerevoli film da lui condotti, testimonia molto più di quanto si possa immaginare:

Charlie Chaplin nel ruolo di “Charlot, il vagabondo” nel film “Il Monello” Fonte immagine: History Extra

Partiamo dall’interpretazione del vagabondo dai modi gentili e raffinati, immagine che testimonia che la ricchezza personale (o interiore) è un qualcosa di più prezioso e determinante di quella materiale. Charlie Chaplin è stato più e più volte perseguitato per le sue idee contro la spietatezza del sistema economico capitalistico (gli Stati Uniti mossero l’accusa verso Charlie Chaplin di essere un comunista) rappresentando nei suoi film l’oppressione degli operai e dei nullatenenti e mostrando lo spietato cinismo dei ricchi imprenditori, dimostrando che il “progresso economico” non era poi così esente da critiche, anzi…

Un “identikit” più approfondito lo si può trovare nell’articolo pubblicato dal Corriere della Sera nel giorno della sua morte:

Charlie Chaplin nel film “Il Grande Dittatore” (fonte immagine: CercoCerco)

Aveva nel sorriso il pianto del mondo e nelle lacrime delle cose faceva brillare la gioia della vita. Toccato dalla grazia del genio era il guanto rovesciato della nostra civiltà, il miele e lo schiaffo, lo scherno ed il singhiozzo; era il nostro rimprovero e la nostra speranza di essere uomini. Testimone universale commosse e rallegrò i cuori di tutte le razze e latitudini, ovunque si celebrasse il processo all’iniquità, alla presunzione, al cinismo dei ricchi e dei potenti, ovunque dal dolore potesse scaturire la protesta del debole sopraffatto e il riscatto dell umiliato. Uomini e donne di tutte le età e colore si riconobbero in lui, si contorcevano dalle risa e sentivano salirsi dentro pietà per se stessi. Andavano per gioire e uscivano pieni di malinconia. Così fu, così è, così sarà sempre: il debole vilipeso, lo sconfitto irriso, la dignità dell’uomo calpestata dal soperchiatore e dall’arrogante, e il candore, l’innocenza fraintesi per ingenuità, e sono invece la forza del giusto: è qui la tragedia che si colora di comico, la farsa che si tinge di dramma. Il lungo viaggio di un pessimista europeo, con sangue gitano ed ebreo, carico di antichi dolori, compiuto per convincersi che tuttavia conviene credere nell’uomo; questo il transito di Chaplin, il senso della sua opera di artista universale”.

“Quando ho cominciato ad amarmi davvero”: la splendida poesia di Charlie Chaplin

Fonte immagine: risparmio Libro

Non c’è che dire; Charlie Chaplin è stato un autentico maestro della vita. Nel corso della sua esistenza egli ha sfatato tanti miti e tante false verità facendo della sua vita la propria sapienza. Charlie Chaplin ha dato vigore alle vere virtù della vita attribuendo a queste ultime il significato che esse meritano di avere; la poesia che ora leggeremo è un inno alla vita, quella vera.

“Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto stare tranquillo. Oggi so che questo si chiama… Autostima.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali
sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità. Oggi so che questo si chiama… Autenticità.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda è un invito a crescere. Oggi so che questo si chiama… Maturità.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io. Oggi so che questo si chiama… Rispetto.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso, all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è… Amore di sé.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi. Oggi so che questo si chiama… Semplicità.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E così ho commesso meno errori. Oggi mi sono reso conto che questo si chiama… Umiltà.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro. Ora vivo di più nel momento presente, in cui tutto ha un luogo. È la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo… Pienezza.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, mi sono reso conto che il mio Pensiero può
rendermi miserabile e malato. Ma quando ho imparato a farlo dialogare con il mio cuore,
l’intelletto è diventato il mio migliore alleato. Oggi so che questa si chiama… Saper vivere!

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