Il giorno in cui mia figlia ha perso la sua gioia: cosa ho fatto per risollevarla

Stavamo correndo verso la macchina per partire finalmente per le vacanze, mi sedetti sul sedile del passeggero che scottava, dopo quel momento non “vidi più niente” ed iniziai a vagare in uno stato di angoscia; avevo lasciato le ultime stoviglie in lavatrice (dimenticandomi di metterle a posto), mi ero dimenticata di ripiegare gli ultimi panni che avevo ripreso dallo stendino; il tutto poi era condito dal crescente stress che stavo provando anche perché non eravamo ancora partiti ed eravamo già in ritardo. Seppure fossero cose banali io continuavo a rimanere accecata da tutto questo e non riuscivo a vedere le cose belle della vita (in primis il fatto che stavo partendo in vacanza con la mia famiglia). Quando mio marito mi guardò fece un’espressione simile a quelle che si fanno quando si perdono le persone care, con un sussulto appena udibile mi disse che non mi vedeva più felice da tempo.

Che cosa ho combinato?

Anche se il mio orgoglio mi diceva che dovevo “difendermi” negando il tutto non ho voluto continuare la messa in scena, mio marito aveva ragione. Dove era finita quella ragazza allegra e sorridente che un tempo sorrideva e salutava a tutti? Una delle mie qualità è sempre stata quella di vedere il lato positivo in ogni cosa, ora cosa mi è successo?

Con la coda dell’occhio fissai la mia bambina che era seduta dietro, il suo volto non era affatto quella di una bambina di 6 anni che stava per andare in viaggio, il suo sguardo era molto preoccupato e turbato, in quel momento avevo la strana sensazione di poter entrare nella sua testa immaginando i pensieri che la turbavano in quel momento: “ la mia mamma è triste ed arrabbiata per colpa mia”.

 Dov’era andata la mia gioiosa bambina? Mi sembravano lontani i periodi in cui lei rideva per ogni cosa; ricordavo a stento l’ultima volta che siamo andate al parco giochi, mi sembrava di ritornare nella “preistoria” quando pensavo ai bellissimi momenti passati insieme a lei. Negli ultimi tempi la mia felicità si era basata su qualcosa di completamente falso, avevo basato ogni cosa sui doveri che dovevo raggiungere ed inutile a dirsi mi ero completamente illusa che tutto questo era giusto. La mia rabbia e la mia frustrazione le avevo scaricate su mia figlia, bastava un attimo per capire che il mio atteggiamento era sbagliato; il suo dolore era il riflesso diretto dei miei errori e dovevo fare qualcosa per rimediare.

L’amore è la cura di ogni male

Volevo assolutamente riportare il sorriso sul volto di mia figlia ma non sapevo come fare; perciò quello che ho fatto successivamente è stato riflettere sulla mia vita per poter riuscire a trovare il modo di diventare più positiva. Successivamente ho scritto alcuni piccoli promemoria che mi sono dovuta imparare a memoria: uno di questi recita “vedi i fiori e non le erbacce”. Un’altra frase che mi ha aiutata molto è stata “metti a tacere il tuo bullo interiore con l’amore“.  Con questi “comandamenti” sono riuscita a rimanere concentrata ogni volta che una situazione mi portava a riaffacciarmi a quell’atteggiamento sbagliato che assumevo in precedenza.

Il mio nuovo “mantra” è diventata una pratica quotidiana che mi ha aiutata giorno dopo giorno. La mia mente si stava trasformando ed il mio cuore si stava riaprendo, ora riuscivo a vedere le benedizioni che la vita mi ha donato: la mia macchina un po’ acciaccata e consumata, la mia bambina giocosa e curiosa, il mio fantastico marito e così via. I miei sorrisi si facevano più naturali e la mia vita ha ripreso quel senso di leggerezza e spensieratezza che ogni persona dovrebbe provare una volta nella vita.

La mia bambina è il mio angelo custode

La mia bambina non si sentiva più la causa dei miei problemi ed abbiamo ripreso a comportarci finalmente come mamma e figlia. Fu allora che mi misi a pensare un po’ di più al triste passato che stava andando via; ora posso dire con estrema certezza che mia figlia ha cancellato la mia frustrazione, la mia rabbia, la mia impotenza dinanzi alla vita, il mio sconforto e la mia infelicità; in altre parole mia figlia è stata la mia salvatrice ed il mio angelo custode.

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