L’evento ha riunito 633 sub per un solo scopo: effettuare la pulizia subacquea più grande del mondo e ci sono riusciti. Il tutto si è svolto nei pressi del molo di Deerfield Beach, nel sud della Florida, Stati Uniti.
L’organizzazione Dixie Divers ha pubblicato un video nel quale uno dei giudici dei Guinness World Record, Michael Empric, ha annuciato il nuovo primato di pulizia.
Secondo Empric, l’ultimo record di pulizia subacquea apparteneva al sub Ahmed Gabr, il quale, nel 2015, aveva riunito 614 sub per ripulire le acque del Mar Rosso, a Hurghada, in Egitto.
633 divers came together today to raise awareness about ocean pollution and unite to try and break a #guinessworldrecord for the world’s largest u/w cleanup and they did it!
Thanks to all the divers, participants and organisers @PADI @DixieDivers @GWR #deerbeachpier #florida pic.twitter.com/G3nAeVv7H3— Project AWARE (@projectaware) 15 giugno 2019
Questa vittoria ottenuta in primo luogo dal pianeta e dallo stato della Floria, è avvenuta grazie a organizzazioni come Dixie Diver, al gruppo di conservazione marina Project AWARE e all’agenzia di sub PADI e altre ancora, senza il loro aiuto tutto questo non sarebbe stato possibile.
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“È stato un successo“, ha detto sul proprio account di Facebook Jack Fishman, uno dei sub che ha partecipato all’operazione di pulizia.
L’uomo ha sottolineato che sono stati raccolti più di 9000 pezzi di rifiuti ed ha aggiunto: “Per rendere Deerfield Beach un luogo migliore per tutti coloro che ci vivono, sopra e sotto le onde“.
I rifiuti sul fondo del mare sono diventati una parte dell’inquinamento che noi umani lasciamo arrivare negli oceani, danneggiando l’ecosistema marino.
Questa situazione è diventata pericolosa per tutti, poiché le buste e le bottiglie di plastica presenti negli oceani sono responsabili di migliaia di perdite di uccelli, mammiferi e rettili. Le particelle più piccole sono in tutti i tipi di organismi e noi umani siamo colpevoli di tutto questo. I pesci e altri specie marine stanno presentando microparticelle plastiche che, generalmente, finiscono anche nel nostro organismo.
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Incentiviamo più attività come questa, le quali non solo generano consapevolezza, ma ci donano anche la speranza di costruire un mondo migliore.
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