Amo stare da sola e la gente dovrebbe smetterla di giudicarmi per questo

Non molto tempo fa parlai con una mia collega, le dissi che quella sera sarei andata a cenare fuori da sola; appena sentì le mie parole mi pietrificò con lo sguardo, ai suoi occhi sembrava che io avessi detto chissà cosa. Mi rimproverò dicendomi che era da “sfigate” uscire da soli/e; in altre parole ogni volta che dovevo uscire (secondo lei) lo dovevo fare sempre in compagnia di qualcun altro per non destare “sospetti”.

Sguardi che mi rattristavano

Alla fine di quel battibecco pensai che un simile atteggiamento non me lo avrebbe riservato più nessun altro, in cuor mio ero convinta che episodi del genere non sarebbero accaduti mai più; ciononostante mi dovetti ricredere subito dopo. Qualche settimana dopo mi misi a discutere con alcuni amici di lunga data; in quell’occasione parlai del fatto che mi sarebbe piaciuto molto andare a fare una gitarella da sola in qualche località dell’entroterra marchigiano. Appena finii di esporre la mia intenzione divenni oggetto di sguardi molto strani ed inquietanti, avevo suscitato pena e compassione e tutto questo mi scocciò parecchio.

C’è veramente qualcosa che non va in me?

Era chiaro che c’era qualcosa su cui riflettere: Perché passare del tempo da soli è visto come sinonimo di infelicità? Perché il fatto che voglia uscire per conto mio deve essere visto come un gesto estremo?

É chiaro che passare del tempo da soli è visto ancora dalla società come un gesto inaccettabile. Nel corso dei secoli la branca della sociologia è riuscita a dimostrare che l’uomo è un animale sociale: è vero che abbiamo bisogno degli altri per poter trovare conforto e sostegno ed è anche vero che attraverso l’interazione con più persone l’essere umano è in grado di migliorarsi ed andare avanti.

Spesso però sottovalutiamo il fatto che ogni persona ha anche una sfera individuale (di autonomia); molti stentano a crederci eppure ogni persona è in grado (se lo vuole) di scoprirsi veramente e cercare di raggiungere l’autosufficienza. Passando del tempo da soli si ha l’opportunità di riflettere (su noi stessi); in altre parole il tempo che usiamo per stare soli  ci permette di analizzare la nostra vita e di cambiare le cose che devono essere cambiate.

É sconcertante vedere che le persone che passano del tempo da sole vengono ancora viste come un fenomeno misterioso, un esempio calzante lo si può provare quando si decide di andare a fare una passeggiata da soli/e; spesso e volentieri mi capita che qualche conoscente mi ferma e mi assilla di domande del tipo: ma che ci fai da sola? Devi vederti con qualcuno/a? Inutile dire che il tutto è condito con uno sguardo (da parte del conoscente impertinente) che trasuda compassione e pietà. Sia ben chiaro, io gli amici ce li ho ma se voglio stare per conto mio un motivo ci sarà, se non ho voglia di uscire insieme a qualcuno/a non vedo il motivo di farne un caso di interesse nazionale, o sbaglio?

Un po’ di quiete in questa tempesta

É curioso vedere come i social media (Facebook in primis) abbiano stravolto le sfere personali di ogni individuo dato che passiamo buona parte del nostro tempo facendoci i “cavoli degli altri“. Ormai sentiamo il repellente desiderio di sapere cosa fanno gli altri, cosa mangiano, con chi stanno, dove vanno il sabato sera e così via. Inutile dire che tutto questo sta togliendo del tempo prezioso che potremmo utilizzare per fare cose più utili.

Io penso che trascorrere del tempo in solitudine sia davvero un toccasana per la nostra anima, è in questo momento che imparo a godere della mia compagnia; tutto questo mi dà la possibilità di poter riflettere sulla mia vita: il percorso che sto seguendo, il percorso che potrei prendere e molte altre cose di cui ignoriamo ancora il significato. Questo non vuol dire che il mio tempo libero lo passi “meditando“, spesso e volentieri leggo un libro o magari mi concedo dei piccoli momenti di piacere (come mangiare del cioccolato fondente, ascoltare della musica o magari vedere qualche serie tv). Se io sto bene e mi sento a mio agio, perché mai dovrei mettere a disagio voi altri invece?

Fate ciò che volete fare e fregatevene dei giudizi degli altri

Dal profondo del mio cuore mi auguro che voi possiate dare ascolto (veramente) a voi stessi; potreste fare un sacco di cose, cose alle quali avete rinunciato perché non eravate appoggiati da qualcuno/a; potreste intraprendere quel viaggio che gli altri vi hanno “bocciato” o magari andare a quell’evento teatrale che gli altri reputano noioso (che invece a te piace tanto). Insomma le idee sono tante e voi siete abbastanza grandi per poterle seguire; se volete vivere a pieno non dovete mai rinunciare alle cose che vi fanno felici, non indugiate su queste cose perché potreste pentirvene un giorno. Non abbiate mai paura del giudizio degli altri, vivete per voi stessi e siate orgogliosi di ciò che siete.

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